Non meno elegante ed ispirato ad una raffinato senso estetico, l’uomo è vestito bizzarramente, stretto nei suoi abiti “come salame nella buccia”, con il collo e la nuca nudi, il viso sbarbato e la zazzera lunga donando un’aria giovanile e virile. Grande è l’uniformità dell’abbigliamento tra le diverse classi sociali, tanto più che i Signori hanno l’ambizione di vestire riccamente i loro camerieri, cuoche e persino gli sguatteri.
Ci si veste secondo l’età: gli anziani, i dottori e gli ecclesistici portano tradizionali vesti lunghe fino a terra, mentre i giovani, seguendo le novità della moda, indossano corti FARSETTI e CALZE SOLATE.
Le VESTI, il cui aspetto corrisponde all’incirca alla gonnella trecentesca, è l’indumento più comune, ora realizzato con stoffe pregiate e decorazioni sfarzose.
Indumento più pesante ma affine alla veste è il VESTITO, lungo fino a metà coscia, probabilmente utilizzato come soprabito. Fogge simili a quelle sopra citate sono la gonnella, la coppa o coppetta e la gavardina, quest’ultima di origine spagnola.
Tra le vesti di sotto, perciò non in vista, è il FARSETTO, detto anche ZUPARELLO o DIPLOIDE, che, delineando elegantemente il busto, scende un poco sotto la vita.
Le CALZE, che continuano ad essere solate come nel ‘300, vengono allacciate al farsetto, completando l’abbigliamento maschile più ridotto. Nasce in questo secolo la CALZABRACA (con l’aggiunta della braghetta, borsa portata sull’inguine a coprire il pube) e la CALZA DIVISATA (cioè metà di un colore e metà di un altro) o riccamente ricamata con filo d’oro e perle.
Per uscire di casa si usa portare la GIORNEA, sopravveste elegante e giovanile, aperta ai lati ma stretta in vita da una cintura che forma fitte pieghe regolari. Sebbene di origine militaresca, la giornea viene portata da tutti quelli che desiderano una sopravveste svelta e che dia agio ai movimenti del corpo.
Caratteristico dei cittadini fiorentini è il LUCCO, sopravveste lunga e aderente, con due aperture per far passare le braccia, foderato in pelliccia in inverno, sfoderato per la stagione estiva.
Altra sopravveste diffusa nella prima metà del secolo è la PELLANDA o OPPELANDRA, realizzata con tessuti ricchissimi, aperta davanti e ulteriormente arricchita da svariati modelli di manica, spesso amplissime e lunga fino ai piedi per i giorni di gala, più corta per cavalcare o per l’uso quotidiano.
Sopra a tutti gli indumenti si continua a portare il MANTELLO che dona maestosità all’uomo che lo indossa, grazie alle larghe pieghe ricadenti. A Firenze il cittadino lo porta di colore nero e lungo fino ai piedi, rosso o paonazzo per i nobili e i dottori. A Napoli sono invece i colori chiari quali il celestino a ravvivare tale capo d’abbigliamento.
Complementi di vestiario maschile
Tra i copricapo maschili, svariati per foggia e colore, rimane in uso (già dal ‘300 e per tutto il ‘400) il CAPPUCCIO che in questo secolo assume una forma particolare grazie al drappeggio, prendendo nome di MAZZOCCHIO. Altro copricapo caratteristico è la BERRETTA, realizzata in guisa di tozzo cilindro. Sotto a questi i capelli sono portati corti solo dai militari e dai capitani di ventura, mentre i giovani signori incorniciano il proprio volto sbarbato con lunghe zazzere fluenti.
Nel corso del XV secolo, le CALZESOLATE passano gradualmente di moda, lasciando spazio a SCARPE di svariati modelli ma con la punta leggermente appuntita, senza però esagerazioni come quelle del secolo precedente. Se ne trovano di basse, realizzate in stoffa o pelle morbida e alte chiamati STIVALI, realizzati in cuoio.
Come per le donne, anche l’uomo porta pianelle e zoccoli. Da ricordare è l’uso di GUANTI, accessorio elegante e costosissimo perché realizzato con materiali preziosi come per la CINTURA o CORREGGIA, spesso rifinita con bottoni d’oro o d’argento e gioielli preziosi. A quest’ultima, realizzata in cuoio o stoffa viene appesa la SCARSELLA, piccola borsa contenente soldi o piccoli monili.
I GIOIELLI completano il lussuoso abbigliamento del gentiluomo. In voga sono le CATENE ad anelli da portare al collo, su cui è ancorato il medaglione. Pietre preziose incastonate su importanti anelli, quest’ultimi utilizzati spesso come timbri per sigilli. CAMMEI, SPILLE e FERMAGLI si ritrovano su cinture, maniche e calze.