Il Rinascimento è il secolo delle profonde differenze fra ceti sociali e gerarchie anche per le acconciature.
Le fanciulle e le giovani donne del popolo portavano capelli sciolti adornati, specialmente nei giorni di festa, da ghirlande di fiori e foglie freschi, da gioielli fatti di piccole bacche e legnetti ricamati con fili di erba o paglia.
Le fanciulle e le madonne non sposate della nobiltà poteveno permettersi di portare lunghi capelli sciolti sulle spalle adornati, spesso, con nastri appena fissati a piccole ciocche che correvano per parte della lunghezza dei capelli oppure con morbidi intrecci di ciocche e nastri volti a scoprire la fronte. In questo secolo i capelli sciolti erano considerati una potentissima arma di seduzione, un simbolo sfacciato di femminilità e per questo consentito solo a chi in cerca di marito.
Le donne sposate popolane usavano bendare i lunghi capelli arrotolati, generalmente, in due torciglioni successivamente annodati all’estremità del capo o dietro il collo. C’era anche l’usanza, dopo qualche anno di matrimonio, di tagliarsi i capelli molto corti e di tenerli completamente fasciati con una lunga benda come a creare un turbante.
Le madonne nobili seguivano i canoni di bellezza che nel Rinascimento erano pelle molto chiara, capelli biondi o pel di carota, fronte e collo rasati per scoprire più possibile la fronte e far apparire il collo più lungo, sopracciglia molto scure e gote rosee.
Il colore dei capelli biondo e ramato veniva ottenuto con procedimenti di tintura simili a quelli usati per i tessuti oppure con lunghi periodi di esposizione al sole con i capelli coperti da infuso di camomilla. Era comunque assolutamente vietata l’esposizione al sole della pelle nuda perchè la nobildonna doveva essere bianca come il latte senza traccia di abbronzatura.
C’era un ampio campo di scelta per le madonne che volevano avere un’acconciatura di tendenza ed adatta ad ogni occasione:
- quelle semplici, con capelli raccolti dietro o in alto al capo che lasciavano scendere una o due ciocche sul collo o sulle tempie, rigorosamente depilati, arricchite con spille, perle o semplici velette.
- le classiche, dove i capelli sono divisi sulla fronte e scendono in due bande lisce sulle tempie raccolte sulla nuca in morbide trecce che formano dei rotoli e che lasciano scendere qualche ciocca sulle guance.
- le posticcie, dove venivano usate imbottiture di varie forme e capelli finti che servivano a dare volume alla pettinatura.
- le reticelle, dove venivano raccolti i capelli, simili a delle cuffie traforate fatte con materiali prestigiosi e arricchite di pietre preziose.
- le ghirlande e i balzi, imbottiture a forma di anello più o meno piatto ricoperte degli stessi tessuti pregiati degli abiti delle nobildonne, rifinite con nastri colorati e arricchite da gioielli o fiori freschi.
- il corno, il cono e le corna, maestose acconciature posticcie singole in alto nella nuca o doppie laterali nella nuca e ricoperte da un velo che lasciavano scoperto viso, fronte e collo.
- fili di perle e velette molto leggere quasi impercettibili sono molto usati per coprire il capo e le acconciature e per incorniciare il viso delle madonne.